Don
Gianni Giacomelli
“
FAMIGLIA DI ABRAMO SPEZZATA ?”
Mercoledì
25 novembre 2015
con
Università della Terza Età Città di Gubbio
Atteso intervento di Don
Gianni Giacomelli, Priore del Monastero di Fonte Avellana presso l’Università della Terza Età Città di
Gubbio.
Ieri mercoledì 25 novembre 2015 alle 16.00
presso la sala ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana, alla presenza di un
folto gruppo di uditori, Don Giacomelli
ha posto una domanda provocatoria: “Famiglia di Abramo spezzata?”
La risposta si è
articolata trattando vari aspetti tutti a riprova del fatto che il mondo
occidentale sta andando verso il suo tramonto se non riesce a riconoscere le comuni radici abramitiche, che
affratellano popoli e culture apparentemente tanto diverse.
Il dialogo interculturale,
politico ed economico tra religioni, culture e società cristiana, islamica ed
ebraica è la base per recuperare l’unitarietà di una comune origine.
Il mondo occidentale, che
ha imposto la propria visione del mondo e il proprio stile di vita insieme alla propria logica
economica, ha perduto il senso dell' alterità e del dialogo arroccandosi su
posizioni monolitiche ed esclusive. Le altre culture, arbitrariamente definite
subalterne, a loro volta sono state travolte e stanno perdendo la loro unicità
alimentando in se stesse i germi della frattura e della violenza reciproca e dimenticando
la comune origine.
Il nemico viene
dall’ interno del mondo abramitico stesso che non riesce a recuperare la propria
unitarietà.
Con chiaro riferimento
agli attacchi terroristici di questi ultimi tempi, si può concludere dicendo
che la radice della violenza è nelle menti e nei cuori di chi ha armato i
violenti non solo nei violenti stessi.
Il mondo occidentale nel
suo eccesso di edonismo ha escluso gli “scarti”, i non fortunati, i poveri, gli
ultimi e ciò ha alimentato focolai di
ribellione e di violenza che hanno un’unica causa: la frattura che ha lacerato
una famiglia che in origine era una e sola, la famiglia abramitica.
Da queste considerazioni
nasce l’invito a ricostruire questa famiglia, a intrecciare il dialogo e il
confronto, a ricomporre la lacerazione che fa nascere l’odio per il diverso e
lo straniero, è necessario integrare non dividere.
Nessun commento:
Posta un commento