NUMISMATICA
con UNIVERSITA' TERZA ETA'
Mercoledì 11 novembre 2015 alle ore 16:00 presso l’ Ex Refettorio della Biblioteca
Comunale di Gubbio grande interesse per la relazione tenuta dall’ Avv.
Cristiano Orlandi e dal Sig. Andrea Cavicchi sul tema :
"Numismatica. Cenni di teoria generale.
La
zecca di Gubbio. Da Ikuvium allo Stato pontificio: storia ed evoluzione".
I relatori hanno illustrato l’ambito di operatività della numismatica (dal latino numisma, a sua volta dal greco: νόμισμα –nomisma – cioè moneta) come studio scientifico della moneta e della sua storia, sottolineando come tale studio a volte sia indebitamente ritenuto secondario e spesso semplificato come oggetto di interesse puramente collezionistico.
Da sempre invece la moneta ha fornito informazioni di carattere storico,
geografico, artistico ed economico di straordinaria importanza tanto da essere
a tutti gli effetti una rilevante fonte di documentazione.
I primi a coniare
monete furono i Lidi nel VI secolo a.C. e i Greci li seguirono a breve distanza
di tempo.
I lingotti di
metallo muniti di un marchio che ne garantiva la purezza e il peso, usati già a
partire dal II millennio nel Vicino Oriente e a Creta, furono sostituiti da
piccoli dischi d’oro e d’argento, la cui forma rimase poi praticamente
invariata, facilitando enormemente gli scambi commerciali.
La pratica di coniare monete si diffuse rapidamente dalla
Lidia nel Vicino Oriente e nelle città greche. Le monete coniate nell’ impero
persiano presentavano sempre lo stesso disegno che rappresentava il re come un
arciere.
In Grecia l’iconografia era molto più varia: ogni città stato
scelse un’immagine rappresentativa che caratterizzava la moneta come il
prodotto dell’autorità della città. Le immagini adottate erano prevalentemente
figure di eroi o di divinità o di animali.
Alcune città iscrivevano il proprio nome sulle monete.
Queste monete
“arcaiche” venivano prodotte colpendo con un martello il metallo prezioso posto
su uno stampo con una pressa. Fu un’innovazione greca quella di incidere la
superficie della pressa con un secondo disegno che si imprimeva così sul retro
(verso) della moneta. Nasceva così la moneta moderna: un disco rotondo con i
due lati decorati.
L’evoluzione delle
moneta e dei metodi per coniarla e in alcuni casi fonderla è molto complessa e
variegata nel tempo.
Anche Gubbio fu un’importante
città dello Stato Pontificio sede di un’attivissima zecca e la cui storia durò ben due secoli e mezzo. Questo
sarà l’argomento che verrà sviluppato nel secondo incontro previsto per il
corrente a.a.
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